Questa pietra ha origini antichissime (il nome deriva dal greco antico “amethystos” che significa “non ebbro”) e il suo fascino deriva dall'intensità e dalla profondità del colore viola.

È la gemma del risveglio spirituale e della creatività, ed è associata a intuizione e ispirazione.

Secondo la cristalloterapia, aiuta a sconfiggere paure, fobie e ossessioni, favorendo la concentrazione. Si crede anche che possa attenuare i dolori, soprattutto quelli collegati ad emicranie, ferite e infiammazioni.

L'Ametista è una pietra che rimanda alla sobrietà, intesa come allontanamento dagli eccessi.

L'Ametista è diffusa ovunque, ma le più pregiate si trovano in Brasile, Uruguay, Zambia e, in passato, anche in Russia.

È da sempre considerata un talismano contro la sfortuna.

Secondo la leggenda, la pietra deriva il suo nome dalla ninfa Ametis, che, aveva attirato le attenzioni del dio Dioniso (Bacco per gli antichi Romani).

Un giorno, inseguita dal dio ubriaco, chiese aiuto alla dea Diana, che la trasformò in un limpido cristallo.

Dioniso, in preda all'ira, vi rovesciò addosso la sua coppa colma di vino, conferendo così alla gemma il colore viola, insieme al potere di proteggere dagli inebrianti effetti del vino.